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Guida sui Diamanti

Il suo nome deriva dal greco “adamas”, che vuol dire “indomabile”, probabilmente riferito alla sua durezza, la maggiore al mondo, ben 140 volte più duro del secondo arrivato ossia il corindone da cui derivano le varietà rubino e zaffiro. 
C’è testimonianza che il diamante fosse conosciuto sin dal quarto secolo a.C. Da un testo sanscrito si apprende che questa gemma era oggetto di intensi scambi commerciali, per la sua rarità e durezza che la eleggeva a regina delle pietre preziose allora conosciute. L’unico produttore di diamante fino al XVIII secolo fu l’India. La pietra era molto apprezzata dai Romani, per i quali il prezioso minerale aveva anche poteri soprannaturali.

Genesi

Il diamante è un minerale, composto essenzialmente di carbonio, che cristallizza ad elevatissime temperature e pressioni, ad una profondità di circa 150-200 Km. Si estrae prevalentemente in profonde cave da rocce dette kimberliti dal nome della località di Kimberley in Sud Africa ove furono rinvenute per la prima volta. Si trova anche in depositi secondari alluvionali, formatisi per erosione dei giacimenti primari prima citati e i cui materiali sono stati portati alla luce e trasportati dalle acque fino a grandi distanze, concentrandosi in aree continentali oppure in mare.

Le 4C (Color, Clarity, Cut, Carat)

Ogni diamante è unico. Ognuno di essi riflette la storia del proprio arduo viaggio dall’interno della Terra fino all’adorato oggetto d’ornamento. E nonostante ciò, tutti i diamanti condividono particolari caratteristiche che ci permettono di confrontarli e valutarli.

Tali caratteristiche sono raggruppate nelle 4C. Non esiste al mondo una sola gemma simile al diamante.

Viene estratto nelle zone più remote della Terra. Il suo processo di formazione è una sorta di miracolo. Inoltre, poiché è necessario rimuovere e setacciare una tonnellata di roccia per recuperare meno di mezzo carato di grezzo, il diamante viene considerato come una delle gemme più rare e più ricercate al mondo. Il diamante è una promessa di forza e resistenza e, non a caso, il simbolo dell’amore per eccellenza.

Scopri di più sulle 4 caratteristiche fondamentali del Diamante:

Cenni Storici

In origine, nei primi tempi dell’estrazione diamantifera, si conoscevano solamente i giacimenti secondari dai quali si estraeva il minerale con tecniche ancora rudimentali: si scavava con picconi e pale e si utilizzava, per il lavaggio dei materiali rocciosi, l’acqua dei ruscelli o dei fiumi, il cui corso veniva appositamente deviato verso i giacimenti. Per separare i diamanti si usava la “batea”, uno strumento semplice ma efficace e che ricorda, nell’immaginario comune, quello usato dai cercatori d’oro nei film western.
 Oggigiorno la maggior parte dei diamanti si estrae scavando dei grossi “buchi” nei depositi Kymberlitici. Il più grande e più conosciuto è il “Big Hole” nella località di Kimberley, in Sud Africa, da cui questi depositi prendono il nome.
 Tutto iniziò da lì nel 1867.
 Un bimbo mentre giocava nel fiume Orange, trovò un ciottolo trasparente e affascinato da questo nuovo “giocattolo” lo fece vedere ai suoi genitori. Dopo attente analisi da parte di un esperto mineralogista, venne annunciata la scoperta del primo diamante Africano a cui venne dato il nome di “Eureka”. Oggi il diamante tagliato è esposto a Parigi e pesa 10.73 ct. Dopo ciò iniziò una corsa sfrenata alla ricerca di diamanti.

La “Quinta” C – La Fluorescenza

Sentiamo parlare spesso di fluorescenza nel mondo dei diamanti, ma cos’è effettivamente? Di fatto è la luce visibile che alcuni diamanti emettono quando sono esposti ai raggi UV (Ultravioletti), invisibili ad occhio nudo.

Anatomia del Diamante

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